Sono giorni di scelte pesanti, quelle che in un modo o nell’altro possono condizionare una gara in cui la Fiorentina si gioca l’intera stagione. Vincenzo Italiano lo sa bene ed è per questo che in vista della sfida di dopodomani contro la Juventus sta valutando con attenzione quale undici proporre in campo, dopo la quinta sconfitta nelle ultime sei gare giocate tra campionato e Coppa.
La scoppola di lunedì a Genova ha acceso una serie di campanelli d’allarme e non è un caso che in queste ore il tecnico si trovi più in difficoltà del solito nell’immaginare la formazione che si giocherà l’accesso all’Europa. Sono due, di base, i dubbi che attanagliano l’allenatore, che per il momento è certo soltanto di aver recuperato del tutto Odriozola (che però non ha molte chance di partire titolare) e Sottil, che da ieri ha ripreso a lavorare in gruppo.
Il primo riguarda il centrocampo e nello specifico la cabina di regia, dove è più che mai aperto il ballottaggio tra Amrabat, al rientro dalla squalifica, e Torreira, rilanciato titolare a Marassi dopo due settimane in naftalina: il marocchino, con la sua fisicità, al cospetto di Milan e Roma si è dimostrato un sostituto più che affidabile dell’ex Arsenal che invece con la Samp è andato pronti-via in apnea dimostrando di essere lontano parente di quell’elegante play che ha fatto le fortune della Fiorentina per gran parte della stagione. Tema riscatto a parte, al momento l’uruguaiano sembra partire dalle retrovie e con la Juventus dovrebbe toccare ancora ad Amrabat.
L’altro dilemma è quello legato alla punta: Cabral è reduce da una gara impalpabile ma anche Piatek (che sabato giocherà la sua ultima partita in maglia viola) non ha convinto più di tanto negli ultimi mesi, nonostante l’ingresso in campo nella debacle di Genova dove ha propiziato il rigore trasformato da Gonzalez: il brasiliano sembra essere tuttavia in vantaggio, visto che nei piani della società è l’elemento dal quale ripartirà l’attacco nella prossima stagione, in attesa che gli venga affiancato un centravanti di maggiore esperienza. Lo scrive La Nazione.