
La Fiorentina evaporata a Genova si è fisicamente ritrovata ieri mattina a Firenze e a parte le varie interpretazioni acustiche sui decibel del confronto interno e la ricerca di spiegazioni dopo una non-prestazione inattesa, i problemi «veri» sono rimasti almeno due: 1) Arrivare carichi alla partita contro la Juve di sabato sera (una vittoria garantirebbe l’Europa); 2) Ancora più importante, recuperare serenità prima del summit fra la società e Italiano per impostare la prossima stagione. Il terzo punto potrebbe essere occupato dal clima di totale sorpresa – più spesso di improvvisa e grandiosa amarezza – fra i tifosi dopo l’inconcepibile spreco del match point contro la Samp: è in situazioni come queste che riemergono i fantasmi del passato, compreso quello di un giocatore che in 44 partite ha segnato 29 gol e sabato sera sarà a Firenze con una maglia diversa da quella viola.
Comunque il confronto fra i giocatori ieri è servito per ribadire la volontà di andare in Europa: «Ce la meritiamo», è stato ripetuto più volte da chi ha preso la parola. Se l’Europa è ancora possibile in modo aritmetico (con una vittoria contro la Juve), qui sotto valutiamo tutte le altre possibilità. Perché ci si è ridotti a soffrire così? Non si parla di ritiro anticipato, ipotesi che a ieri non risultava. I tifosi intanto sono in attesa di segnali dal presidente Commisso che da dicembre è negli Usa, ma il propritario non viene annunciato in arrivo in tempi stretti. Lo scrive La Nazione.