Il ritorno di Josè Mourinho in Italia porta con sé un sacco di conseguenze. Per la Fiorentina, ad esempio, potrebbero riaprirsi porte che parevano sbarrate per sempre, come quella che porta a Maurizio Sarri. L’ex allenatore di Napoli, Chelsea e Juventus infatti, sembrava promesso sposo ai giallorossi. Un matrimonio apparentemente definito in tutti i dettagli e che, invece, non si farà. Una buona notizia per Rocco Commisso e per i suoi dirigenti che, smentite a parte, col mister di Figline ci avevano già provato a parlare. Contatti, telefonate e incontri sfociati, però, in un nulla di fatto.
Colpa (anche) delle idee messe sul tavolo da Joe Barone e Daniele Pradè che, parlando della squadra da costruire, hanno lasciato intendere a Sarri di considerare la rosa attuale già abbastanza competitiva. Un pensiero evidentemente non condiviso dal «comandante» che, al contrario, era (e resta) convinto che la Fiorentina abbia bisogno di un restyling profondo. Quasi completo. Alla base del suo rifiuto insomma, non ci furono tanto questioni economiche (comunque importanti, visto che per convincerlo servirebbe un contratto da almeno 4 milioni di euro a stagione) ma tecniche
Commisso insomma, per non esser travolto dall’effetto domino, deve muoversi in fretta. Magari, facendo quello che (ancora) non ha mai fatto. Alzare il telefono, e chiamare in prima persona Maurizio Sarri. Uno che, nel frattempo, ha avuto contatti sia con De Laurentiis, che col To ttenham. E chissà. Magari, il fatto che il primo, fragoroso «botto» sia arrivato da un’altra proprietà americana, farà venire al presidente viola la voglia di rispondereatono. Dipende da cosa si ha in mente. Rivoluzione o ritocchi? Rilancio in grande stile, o cautela? Domande che troveranno risposta (anche) nel nome del prossimo allenatore. Lo scrive il Corriere fiorentino
Lezione di Friedkin a Commisso. La risposta può essere Sarri. De Zerbi non ha mai rifiutato