Entrano nel vivo le inchieste delle Procure di Roma e Tivoli sui bilanci di Roma, Lazio e Salernitana, che potrebbero scatenare una nuova bufera sulle plusvalenze. Come riporta La Gazzetta dello Sport, la Guardia di Finanza ha sequestrato in tutto una decina di computer societari e quindici cellulari appartenenti ai sedici dirigenti indagati (manca quello di Claudio Lotito, per via della sua carica di senatore): nel mirino degli inquirenti ci sarebbero le chat tra i vertici dei club, che potrebbero fornire le prove dei reati per cui si sta indagando. Si parla di false comunicazioni sociali, dichiarazioni fraudolente mediante falsa fatturazione e, nel caso della Lazio, anche di emissioni di fatture per operazioni inesistenti. Sempre secondo la Gazzetta si ipotizzano valori gonfiati tra il 30 e il 50%.
Queste nuove indagini si intrecciano inevitabilmente con l’inchiesta Prisma: alla Procura di Roma sono infatti giunti gli atti dei colleghi di Torino, tra cui il dialogo tra gli ex dirigenti bianconeri Cherubini e Bertola riguardo lo scambio Spinazzola-Pellegrini, una delle manovre di mercato nel mirino.
Al momento le dimensioni del caso non sono paragonabili a quelle della vicenda che riguarda la Juventus (per la Roma, ad esempio, si parla in totale di 42,5 milioni di euro di operazioni), ma l’inchiesta è appena partita e nella capitale si respira aria di attesa, anche se il clima al momento resta di grande fiducia. “Non c’è mai stato un problema nelle nostre operazioni di mercato”, ha commentato lapidario l’ex presidente giallorosso James Pallotta a LaRoma24, mentre per quanto riguarda i Friedkin il sentimento prevalente sembra essere quello della sorpresa, considerando che sono indagati per un’operazione, quella riguardante l’arrivo di Kumbulla dall’Hellas Verona, avvenuta poche settimane dopo la loro acquisizione del club, nell’estate 2020.
Claudio Lotito, all’epoca dei fatti presidente anche della Salernitana, si è invece recato a Formello nella giornata di giovedì per stare vicino alla squadra e rassicurare tutti in merito alle inchieste, dopodiché ha rilasciato un’intervista al Messaggero in cui ha ribadito la posizione della Lazio, già espressa in un comunicato ufficiale nei giorni scorsi: “Come è stato scritto nel comunicato, la nostra è una casa di cristallo – le sue parole -. Non ho nulla da nascondere e possono perquisire tutto. Ci sono tutti i soldi versati regolarmente anche per Akpa Akpro (il cui passaggio tra i due club di proprietà di Lotito è finito sotto la lente di ingrandimento della Procura, ndr). È stato pure capitano del Tolosa e in Champions. Non esistono né scambi né plusvalenze fittizie né prezzi gonfiati né compensazione, la Consob ha controllato ogni bilancio. Sembra di stare su Scherzi a parte, davvero”.
Dal punto di vista della giustizia sportiva i tempi sono ancora tutti da definire: la Procura federale attenderà la chiusura delle indagini ordinarie per poi farsi trasmettere le carte e, eventualmente, imbastire la propria inchiesta. Difficilmente una ripercussione sportiva di qualsiasi tipo potrebbe arrivare già nel corso di questa stagione: con tutta probabilità se ne riparlerà dopo l’estate.
Nella giornata di ieri il presidente della Lazio Claudio Lotito era presente a Formello per l’allenamento della squadra e tramite Il Messaggero ha ribadito la propria serenità in merito all’inchiesta aperta dalla Procura di Tivoli sulle operazioni di mercato portate avanti con la Salernitana per un valore totale di 22,5 milioni di euro. Di queste, quella più “consistente” riguarda Akpa Akpro, la cui valutazione fu di 12,7 milioni di euro: “Come è stato scritto nel comunicato, la nostra è una casa di cristallo. Non ho nulla da nascondere e possono perquisire tutto. Ci sono tutti i soldi versati regolarmente anche per Akpa, che è stato pure capitano del Tolosa e in Champions. Non esistono né scambi né plusvalenze fittizie né prezzi gonfiati né compensazione, la Consob ha controllato ogni bilancio. Sembra di stare su Scherzi a parte, davvero”.
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