In una giornata come quella di oggi, dove Firenze e tutto il popolo viola si sono svegliati con l’amaro in bocca, proviamo ad andare controcorrente esaminando gli aspetti positivi della sessione invernale appena conclusa.
Faraoni: con l’arrivo in prestito del laterale dall’Hellas Verona, la Fiorentina copre il buco sulla fascia lasciato dall’infortunio di Dodò. Si assicura una valida alternativa a Kayode, prendendo, in modo praticamente gratuito, un giocatore di esperienza e personalità (ex capitano dei veronesi), in grado di ricoprire tutta la linea laterale e di offrire anche nuovi spunti offensivi.
Belotti: attaccante con il gol nel DNA. Nonostante gli ultimi anni con più ombre che luci, stiamo comunque parlando di un giocatore con all’attivo più di 150 reti. É in grado sia di giocare da solo, sopportando tutto il peso dell’attacco, sia in coppia con una seconda punta (Beltran?).Visti gli evidenti problemi in fase realizzativa della squadra Viola, il suo acquisto non può che definirsi positivo, considerando che durante il mercato di riparazione non è per niente facile prendere giocatori dai grandi numeri sottoporta se non pagandoli cifre non alla portata della Fiorentina.
Il mancato arrivo di Gudmundsson: Stiamo parlando di un giocatore per il quale il Genoa chiedeva 35 milioni fra parte fissa e bonus. Un giocatore sì da 9 gol e 2 assist in mezzo campionato ma comunque alla prima esperienza in Serie A, in una squadra dove l’obiettivo più realistico è la salvezza. Tralasciando le valutazioni di un mercato ormai impazzito, aveva davvero senso spendere una cifra del genere per un giocatore che ha fatto, per il momento, 4 mesi buoni? Un giocatore, inoltre, abituato a giocare in maniera abbastanza anarchica e sicuramente in un modo che, almeno sulla carta, è diverso dagli schemi attuali di Vincenzo Italiano. Avrebbe potuto adattarsi e quindi rappresentare un valore aggiunto? Sicuramente, ma non a queste folli cifre, considerando che sarebbe stato uno degli acquisti più cari di tutta la storia viola.
Non è arrivato l’esterno: è vero, Mister Italiano aveva chiesto, senza troppi giri di parole, l’arrivo di un laterale, specialmente dopo la partenza di Brekalo. Ma in un mercato sostanzialmente fermo, il comprare “tanto per” non è la strategia vincente e i nomi che sono usciti in questi giorni non avrebbero certo fatto fare il famoso salto di qualità. La permanenza di Nzola potrebbe anche suggerire l’idea di un cambio modulo, passando alle due punte. In questo senso, con Kouame che tornerà presto dalla Coppa d’Africa, quattro esterni sarebbero sufficienti.
Consapevoli che l’unico giudice inappellabile sia il tempo non ci resta che attendere.. e sperare. Anche se, in un famoso detto fiorentino, colui che visse sperando non fece una bella fine.