Inizio subito col precisare il titolo di questo articolo.
Sto parlando di “killer” in senso figurato, sia chiaro. Sarà bene sottolinearlo subito, vista l’aria che tira ultimamente. Quell’aria che non ha permesso al giornalista Donato Mongatti di intervenire oggi in sala stampa, forse perché spesso troppo critico nei confronti della proprietà.
Quell’aria che era tirata forte anche domenica sera verso il gruppo di tifosi “alla Zytta”, rei di aver attaccato allo stadio la notte prima uno striscione molto duro nei confronti della proprietà e ai quali nel pomeriggio era stato detto che non avrebbero potuto sfilare per la festa dei 90 anni (sfilata poi regolarmente concessa).
Davvero difficile giudicare questo mercato. Il 90% dei nuovi acquisti è sconosciuto ai più, quelli conosciuti invece li ritengo giocatori mediocri (Tello e De Maio).
Attenderò diligentemente il verdetto del campo, sebbene secondo me la situazione sugli esterni offensivi sia imbarazzante a livello tecnico, quella sugli esterni difensivi sia indegna sempre a livello tecnico e quella sui centrocampisti centrali sia scadente a livello di alternative di gioco.
Importante invece commentare quanto sparato in conferenza stampa da Corvino in mattinata.
Innanzitutto ha ribadito come il mercato sia stato totalmente condiviso con Paulo Sousa mettendo per l’ennesima volta spalle al muro “Mr. Emosiòne”. Tutti sappiamo che è un ribaltamento totale della realtà ma nessuno lo dirà chiaramente. Sousa non ha capacità mediatiche, al contrario Corvino in questo è un vero fenomeno. Ne rimarrà schiacciato, as usual.
Poi con forza Pantaleone nostro ci ha detto che Sportiello non è mai interessato. Su questo gli do ragione. Non può pubblicamente ammetterlo, altrimenti sfiducerebbe i 3 portieri in rosa (il terzo dei quali costato 3,5 mln €, una spesa disumana se paragonata a tutti gli altri acquisti). Poco importa se ieri il procuratore del portiere nerazzurro sia stato a colloquio con lui almeno mezza giornata.
Infine la ciliegina finale. Noi dovremmo ringraziare questa proprietà perché ci tiene tanto alla Fiorentina. Perché ha tenuto tutti i migliori nonostante le tantissime offerte ricevute, perché se non ci tenevano avrebbero venduto tutti. E quindi dobbiamo essere molto grati perché la proprietà ha fatto moltissimi sacrifici perché se volevano ci lasciavano nella merda in pratica. I tifosi non sono stati presi in giro, anzi. Lui non fa acquisti a caso o all’ultimo momento proprio perché non ci vuol prendere in giro.
Tutto questo lo fanno per noi, siamo noi che non capiamo niente purtroppo.
Un po’ come quando ti telefonano quei disgraziati dai call-center e ti giurano che ti fanno risparmiare un sacco se accetti la loro offerta. Tu sai già che sono chiacchiere e non accetti. Loro si incazzano e dicono che non capiamo, che dovremmo studiare meglio quanto da loro prospettato… Stessa cosa. Noi non capiamo.
E tutto questo viene dichiarato dopo una sessione di mercato che ha portato oltre 40 mln € di risultato positivo tra ingaggi risparmiati e cessioni effettuate. La quarta sessione positiva di fila. Ma poi tranquilli, perché se ci sarà l’occasione questi soldini verranno certamente spesi bene. Anche se poi alla fine non vengono spesi mai e nonostante questo in bilancio fiocchino le perdite.
Come fanno questi tizi a spendere così male? Dove spendono? Perché dire “urbi et orbi” che la Fiorentina rischiava multe a livello di Fair Play Finanziario o forse anche peggio, quando la realtà del bilancio non era affatto così grave?
C’era per forza bisogno di qualcuno che facesse miracoli a livello finanziario tramite il mercato e che poi coprisse le evidenti mancanze tecniche derivanti con una dialettica e con una faccia tali da sbriciolare qualsiasi critica. Corvino era l’unico a poter svolgere un compito di tale difficoltà e con questa devozione.
Come purtroppo avrete intuito dalle mie righe, non c’è quasi niente di prettamente calcistico in tutto quel che ho scritto. Come non c’è quasi niente di calcistico in tutto quel che è stato fatto durante questa sessione di mercato.
Come non c’è quasi niente di calcistico nella gestione di questa società sportiva che a tutto somiglia, tranne che alla mia Fiorentina.
Dario “Ghebbe”