“Vendete Milenkovic?”. “No, non lo cediamo. Magari possiamo parlare di Chiesa…”. È un dialogo carpito tra Milan e Fiorentina. Ovviamente è una sintesi, ma chiarisce bene qual è lo stato dell’arte. I vertici rossoneri sono a caccia di un colpo per la difesa e insistono per il nazionale serbo con il contratto in scadenza nel 2022. Sinora la società viola ha tenuto duro, anzi, durissimo. La parola del presidente Commisso è stata chiara: «Non si vende, rimane qui a costo che vada a scadenza. Dev’essere un esempio per tutti». Eppure in via Aldo Rossi non demordono. Pioli ha coccolato Nikola sin dai suoi primi passi a Firenze e lo stima molto.
Ma ciò sinora non ha smosso Barone e Pradè, il tandem-mercato fiorentino. Tuttavia i contatti sotterranei proseguono, anche perché in parallelo c’è sempre un ritornello che porta, guarda caso, a Federico Chiesa. Il tecnico del Milan ha un grande feeling anche con il nazionale viola. Sul piano tecnico la stima è nota. Ma sinora i vertici rossoneri non hanno mai approfondito questo argomento, ben sapendo che la Viola per cedere il suo gioiello parte da quotazioni di 60 milioni e passa. Un target considerato fuori mercato dalla proprietà milanista ai tempi del Covid, con un significativo decremento dei ricavi. La recente acquisizione di Tonali è la prova che Gazidis non intende spendere a casaccio il suo budget.

Insomma un mega investimento per Chiesa non è nei pensieri milanisti. Ma i segnali più recenti dicono che a Firenze certe valutazioni si stanno sgonfiando. Neanche Chiesa è intenzionato a prolungare il suo contratto in scadenza nel 2022 e il club fa buon viso a cattivo gioco. La convivenza rischia di diventare difficile: ragion per cui si fa concreta la possibilità di uno sconto. Del resto sia la Juve che l’Inter, le pretendenti storiche, in questo momento sono in altre faccende affaccendate. Così l’effetto-asta è svanito. E dire che un anno fa il figlio d’arte aveva stretto un patto con i bianconeri. Una promessa che gli aveva fatto assaporare anche un ricco aumento di contratto, con uno stipendio da 4 milioni annui netti. Passato remoto ormai.
Anche le sue aspettative per il nuovo ingaggio devono fare i conti con questa nuova realtà, all’insegna del ridimensionamento. Si accontenterà di una cifra meno cospicua? Papà Enrico, suo manager, in questi mesi ha avuto molti contatti e ora è in una fase di riflessione.
Nei radar di Maldini e Massara c’è innanzitutto Milenkovic, assistito da Fali Ramadani, architetto dell’operazione Rebic. Il suo ruolo in questa vicenda è centrale, considerando che un anno fa era lui l’intermediario scelto dalla famiglia Della Valle per pilotare Chiesa verso Torino. I rapporti con la famiglia Commisso non sono altrettanto buoni e ciò incide negli sviluppi. Ma quanto valgono ora Milenkovic e Chiesa? A sentire la campana viola servono 60 milioni per l’azzurro e 40 per il serbo. Ma ora come ora è più logico puntare a quota 40 per Federico e 25 per Nikola. Al Milan, però, va di moda la parola prestito… Lo riporta La Gazzetta dello Sport.
…indizi carpiti da chi e come? Le solite panzane della stampa SERVA…