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Fiorentina, va cambiata idea di calcio, non i calciatori. L’esempio? Chiesa, Muriel e Veretout
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Fiorentina, va cambiata idea di calcio, non i calciatori. L’esempio? Chiesa, Muriel e Veretout

Flavio Ognissanti

8 Aprile · 18:28

Aggiornamento: 8 Aprile 2021 · 18:28

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Firenze, stadio Franchi, 24.02.2019, Fiorentina-Inter, foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com

Quando le cose vanno male, in qualsiasi settore, va analizzato il motivo per cui le cose non sono andate come sperate. Quando succede più volte, non è colpa della sfortuna o degli episodi, se negli ultimi tre anni le cose sono andate male in casa Fiorentina, cambiando anche proprietà e diversi interpreti, bisogna chiedersi dove e perchè si è sbagliato.

Nell’ultimo anno il fallimento viola, l’ennesimo, è stato figlio di una programmazione non all’altezza della situazione. Il peccato originale è stato scegliere l’allenatore sbagliato nel modo sbagliato. Si perchè si può anche sbagliare una scelta nel calcio, ci mancherebbe, ma tutte le componenti devono essere convinte di quello che si va a fare.

Iachini, non è un segreto, è stata una scelta di Commisso. Non era ben gradito nemmeno dalla squadra, che con la sua conferma, ha avuto il segnale di mancanza di ambizione da parte della proprietà.

L’allenatore lo deve scegliere il direttore sportivo che poi a sua volta deve lavorare in simbiosi con il tecnico per la costruzione della squadra.

Questo alla Fiorentina non è avvenuto. La squadra attuale non è scarsa, ma è stata costruita senza alcun senso tecnico e tattico e con indicazioni sbagliate. Iachini non godeva della massima fiducia, a questo poi si aggiungono le scelte dettate dal tecnico che sono state totalmente sbagliate. Il pensare che Amrabat potesse giocare da regista e che indicare Callejon come erede di Chiesa sono state robe di difficile comprensione.

Due anni fa la Fiorentina si salvava all’ultima giornata con una squadra forte. Alcuni nomi? Lafont, Milenkovic, Pezzella, Biraghi, Veretout, Gerson, Muriel, Chiesa. Insomma, gente che oggi, fuori da Firenze, si è rivelati dei grandi calciatori. Veretout, è il miglior centrocampista per rendimento di questo campionato, Chiesa, è il vero protagonista della Juventus, capace di fare la differenza e di essere grande protagonista sia in Champions che in campionato e infine Muriel, è il miglior giocatore fino ad ora di tutta la serie A, la sua media gol è impressionante e da top in Europa.

Questi tre due anni fa lottavano per salvezza nella Fiorentina, insieme a tanti altri ottimi giocatori.

Insomma, la storia non è poi cambiata. Cambiano i giocatori alla Fiorentina, ma i risultati non cambiano. Il problema dunque, non sono i calciatori. 

Il problema è l’idea di calcio totalmente sbagliata che in questi ultimi anni si è vista a Firenze. Scelte sbagliate che derivano da un modo di lavorare sbagliato.

Con questo, sia chiaro, non stiamo deresponsabilizzando i calciatori, ci mancherebbe, ma cerchiamo di guardare oltre il semplice risultato di questa o di quella partita. Stacchiamoci per un attimo da questo campionato, la scorsa è andata allo stesso modo (non fatevi ingannare dal decimo posto finale, fino alle ultime partite la squadra di Iachini ha lottato per la salvezza). Stesso identico destino due anni fa dove le cose sono andate ancora peggio, ci si è salvati all’ultima giornata.

Negli ultimi due anni la Fiorentina ha smesso di fare calcio, di programmarlo in maniera vincente, di fare scelte all’altezza della situazione. E no, il problema non è l’aver preso Kokorin o Malcuit a gennaio, quella è stata solo la logica conseguenza del fallimento. Perchè se hai un allenatore che sai non rimarrà, non puoi comprare ed investire cifre importanti per calciatori che non sai se poi saranno utili per il nuovo tecnico che verrà scelto.

Commisso, che bisogna proteggere e supportare nella sua voglia di investire, deve affidarsi completamente a Pradè. Dato che ormai è stato deciso che rimarrà ancora alla Fiorentina (come avevamo annunciato in esclusiva un mese fa) bisogna che il direttore sportivo abbia piena libertà ed autonomia nelle decisioni. Perchè nel calcio funziona cosi. Poi, ma solo in questo caso, si potrà giudicare il lavoro di Pradè. Adesso possiamo solo rimandarlo, non bocciarlo, perchè c’è molto poco di Daniele Pradè in questa Fiorentina. Aldilà di qualche intuizione giusta o meno giusta.

Insomma, mancano 5 punti alla salvezza, poi bisogna cambiare modus operandi. Dare carta bianca al direttore sportivo, scegliere un allenatore di livello, seguirlo nelle sue indicazioni. Fare delle scelte nette e chiare. Mai più giocatori che non ci vogliono stare, mai più mancata programmazione sul mercato. Capire gli errori fatti nel passato e non ripeterli più, altrimenti puoi cambiare tutti gli allenatori e i giocatori che vuoi, i risultati non cambieranno e resteremo nella mediocrità a cui stiamo assistendo da un paio di anni.

Flavio Ognissanti

Contatti costanti, ma da Sarri richieste che solo Commisso può accettare. Pradè risente Juric. De Zerbi alternativa

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