Mai come quest’estate Adem Ljajic e Stevan Jovetic sono stati vicini al ritorno a Firenze. Il serbo, adesso al Torino, aveva addirittura chiamato il padre calcistico Pantaleo Corvino e aveva manifestato la sua intenzione di tornare alla Fiorentina. Lo anno svelato anche Tomovic, suo grande amico, e l’ex centrocampista di Fiorentina e Udinese Gaetano D’Agostino, che hanno raccontato di come Ljajic avesse messo al centro dei propri desideri il ritorno in maglia viola. Quest’estate Adem è anche tornato nella sua casa di Firenze per qualche giorno per provarci fino in fondo ma nulla. Il ritorno poi è sfumato anche per volere di Sousa. Il serbo è stato comprato dal Torino per 8 milioni di euro, i soldi che la Fiorentina ha poi speso per Diks, Milic e Dragoswki, giusto per capirci.
Lo stesso o quasi si può dire anche per Stevan Jovetic, e qui davvero il ritorno era praticamente fatto con Paulo Sousa che dopo la gara interna contro il Chievo Verona aveva praticamente ammesso il colpo in dirittura d’arrivo ma qui poi tutto si è bloccato perché la Fiorentina non ha voluto pagare l’intero ingaggio al calciatore e l’Inter, proprietaria del cartellino, non ha voluto contribuire parzialmente al suo pagamento. Stevan nei giorni della trattativa a Milano faccia a faccia tra Inter e Fiorentina si è presentato con il suo procuratore spesso agli incontri, aveva a cuore la trattativa e sarebbe tornato di corsa.
Adesso mentre per Jovetic le possibilità di un suo approdo di nuovo in riva all’Arno sono sempre alte, per Ljajic la possibilità sembra sfumata definitivamente perché il Torino lo ha preso e adesso di certo non se lo lascerà scappare.
Erano due grandi occasioni di questo mercato e la Fiorentina se l’è lasciate scappare.
Questo errore avrebbe cambiato la stagione viola almeno in questo inizio, i due ex gigliati avrebbero aggiunto imprevedibilità e classe ad un attacco ormai troppo banale e scontato. Tolto Ilicic, nessuno degli attaccanti viola ha le qualità di Jovetic e Ljajic.
L’inizio di stagione della squadra di Sousa ha rivelato pecche enormi in fase offensiva. Non c’è un dribbling, non c’è una giocata, poche intuizioni, pochi schemi vincenti. C’è solo un Kalinic che corre e che da solo cerca di creare ciò che da solo non può sempre fare. C’è un Babacar cinico ma in presenza di occasioni che spesso non ci sono. C’è un trequartista chiamato Borja Valero che trequartista non è, e possiamo andare avanti…
Certi errori si pagano, e certe occasioni capitano una volta sola…
(Però il bilancio è a posto eh)
Flavio Ognissanti