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Dragowski: “A Empoli la mia svolta. Ecco cosa è cambiato da Montella a Iachini, Castrovilli il più forte in Italia nel suo ruolo”
Rassegna Stampa

Dragowski: “A Empoli la mia svolta. Ecco cosa è cambiato da Montella a Iachini, Castrovilli il più forte in Italia nel suo ruolo”

Redazione

1 Febbraio · 10:47

Aggiornamento: 1 Febbraio 2020 · 10:50

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Dragowski ha parlato in esclusiva al Corriere dello Sport, queste le sue parole più importanti:

Quanto c’è dell’esperienza fatta a Empoli un anno fa in questa sua metamorfosi?
«Tanto, perché ricominciato tutto da lì. Giocavo poco, una volta ogni 4-5 mesi. E, soprattutto per un giovane, poter contare sulla continuità è decisivo. In quel periodo ho fatto il possibile, per l’Empoli e per me».

Con il Genoa, lei è stato protagonista di almeno 4 interventi decisivi. E’ stata la sua migliore partita?
«Ripeto, è più bello quando io non faccio niente e i miei compagni si inventano 3 gol. Ma se e quando ci sarà tanto da fare, io sono pronto: la mia missione è aiutare la squadra».

Lei ha un sogno? «Io, per natura, non guardo mai lontano. Adesso, il mio sogno guarda alla Juve, per vincere contro i bianconeri. Poi, l’obiettivo sarà spostato sull’avversario successivo».

In questa stagione, è finita più volte nel mirino della critica la difesa, per via di troppi errori individuali. Come se li spiega?
«Ci sono sempre giornate migliori ed altre peggiori. A livello individuale, non ci siamo resi protagonisti, dall’inizio, del campionato che volevamo. Avevamo ambizioni più importanti, questo è evidente, ma c’è ancora tempo per raddrizzare la classifica».

Che cosa vi ha dato, di diverso, Beppe Iachini?
«Tutti gli allenatori sono diversi. E lo dico col massimo rispetto nei confronti di chi c’era prima, Montella. Iachini è uno che…urla tantissimo durante la gara. Meglio non avvicinarsi troppo, non si sa quello che potrebbe fare (ride, ndc)»

Secondo lei è possibile battere la Juventus?
«Da quando sono arrivato in Italia, la Fiorentina ha vinto solo una volta, per 2-1, qui al Franchi (15 gennaio 2017, gol di Kalinic e Badelj, ndc). Io ci credo, anche perché nella partita dell’andata siamo stati noi a creare più occasioni».

In quella partita, però, in campo c’erano Ribery e Castrovilli, assenti entrambi domani.
«Sono giocatori straordinari, per differenti motivi. Ribery è un fuoriclasse, che dal niente può inventarsi qualcosa. Castrovilli si sta rendendo protagonista di una stagione incredibile. Nella sua posizione, io credo che sia in assoluto il migliore in Italia».

In quale club estero vorrebbe giocare?
«Mi auguro di finire la carriera nel club per cui tifo da sempre, lo Jagiellonia».

Qual è stato il suo idolo?
«Diciamo che sono cresciuto con il mito di Arthur Boruc. Mi ha sempre aff ascinato la personalità, i movimenti di cui si rendeva protagonista in porta. Adesso, invece, cerco di imparare da tutti i miei colleghi in Serie A, tipo Handanovic, Szczesny o anche Donnarumma, che è più giovane di me, ma ha già un’esperienza alle spalle importantissima».

Sei gare senza subire gol, di cui le ultime tre consecutive: cosa è cambiato?
«Adesso non perdiamo la concentrazione, siamo più compatti. La differenza sta qui dentro».

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