
Nella sua intervista concessa a Calciomercato.com, (CLICCA QUI PER LEGGERE L’INTERVISTA COMPLETA) il terzino destro della Fiorentina Dodò ha parlato anche della guerra, che ha visto purtroppo da vicino lo scorso anno quando era un giocatore dello Shakhtar in Ucraina. Il suo racconto:
“Quando è scoppiata la guerra la mia famiglia era in Brasile. Nel periodo invernale facciamo sempre una sorta di seconda preparazione che dura circa un mese e la facciamo fuori dall’Ucraina perché è molto freddo là. Dopo un mese, siamo tornati a Kiev e la mia famiglia sarebbe dovuta tornare con me. Ma già impazzavano le voci di una possibile invasione da parte della Russia e la mia compagna ha preferito aspettare per capire la situazione. Il giorno dopo che me lo disse è scoppiata la guerra. Lei è stata molto male per questo. Per me, da una parte, è stato più facile, perché la mia famiglia era lontana, per fortuna. Ma avevo in testa anche la situazione di tutti i miei compagni e degli altri giocatori, che avevano le famiglie insieme a loro, e questo ha reso le cose più difficili anche per me. Sono andato via dall’Ucraina, ma ci penso sempre. A Firenze ho portato anche la mia domestica, e lei ha tutta la famiglia a Kiev, e ogni giorno mi racconta dei bombardamenti. È una brutta situazione, prego Dio ogni giorno perché tutti stiano bene”
Parliamo sempre di guerra come un qualcosa di estremamente lontano, che non può toccarci. Cosa passa nella testa di un uomo e di un calciatore quando ce l’hai davanti agli occhi?
“È difficile, io ho passato lì 5 anni e non si è mai smesso di parlare di tensioni fra Russia ed Ucraina, una situazione molto brutta. Sono persone che hanno cultura simile e che parano la stessa lingua. Non lo so, è molto difficile per me parlarne…”
Dodò: “Italiano come De Zerbi. Ho annullato Kvara? In Champions ho affrontato Vinicius e Sterling…”