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Cutrone: “Al Wolves non mi hanno dato fiducia. Grazie a Montella. Ecco perché ho il 63”
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Cutrone: “Al Wolves non mi hanno dato fiducia. Grazie a Montella. Ecco perché ho il 63”

Redazione

16 Gennaio · 14:35

Aggiornamento: 16 Gennaio 2020 · 14:35

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Conferenza stampa di presentazione di Patrick Cutrone, queste le sue parole:

Si aspettava un inizio come quello di ieri?
“Nulla è facile nel calcio come nella vita. Io mi sono sempre allenato al 100% per farmi trovare pronto. E’ stata una bellissima emozione segnare alla prima da titolare e spero di continuare così”.

Il gol è anche una risposta al Milan che l’ha lasciata partire pochi mesi fa?
“Diciamo che le miglior risposte si danno sul campo. Io devo ringraziare il Milan e il Wolverhampton perché mi hanno dato fiducia poi nel calcio succede anche questo. Li devo ringraziare però perché ogni giorno è buono per crescere”.

Cosa si aspetta da questa avventura?
“Io penso partita dopo partita e giorno per giorno. Ho i miei obiettivi come quelli di squadra”.

Perché dopo l’esplosione al Milan, non è andata bene in Inghilterra?
“Io voglio migliorarmi in tutto, anche in quello dove sono più bravo. So che posso migliorare in tante cose e darò il massimo per migliorarmi”.

Essere un bomber è una responsabilità o un onore in una squadra che segna poco?
“E’ bello sentirsi chiamare così da Pradè e dai compagni. E’ un onore. Cercherò di farmi chiamare così più spesso possibile”.

Ieri ha rincuorato Vlahovic dopo un errore, cosa gli ha detto?
“So cosa si può provare quando si sbaglia un gol. Ha scosso la testa e io ho cercato di tirargli su il morale. Ha fatto una bellissima partita. Dobbiamo essere un gruppo unito perché siamo più forti”.

Lo stimolo della Nazionale l’ha spinta a tornare in Italia?
“Anche per la maglia azzurra ma soprattutto per avere una nuova sfida e dimostrare che posso far bene. La società Wolverhampton non aveva più fiducia in me e quindi sinceramente appena ho sentito parlare di Fiorentina ho detto subito sì e sono contentissimo di aver preso questa scelta. Voglio far bene qua”.

Quanto è difficile affrontare il Napoli?
“Dovremo dare il massimo cercando di vincere. E’ una gara difficile in uno stadio difficile. Siamo una bella squadra e come squadra possiamo farcela. Ringrazio Gattuso per la fiducia che ha avuto in me al Milan. Poi ha fatto delle scelte che devo accettare, ma sono contento perché con lui sono cresciuto”.

Quanto è dispiaciuto di non aver incrociato Montella?
“Ringrazio Montella perché mi ha fatto esordire e giocare. Sono però contento di avere mister Iachini perché lavora tanto con i giovani e con la squadra e ci tiene moltissimo. E’ un bravo allenatore”.

Quanta voglia hai di esprimerti al massimo con Chiesa anche in chiave Nazionale?
“Le sue doti le conoscono tutti. E’ un bravo giocatore e sono sicuro che farà bene. Lo conosco molto bene dall’U21. Ma ci sono anche altri bravi calciatori come Vlahovic o Boateng. Dobbiamo conoscerci bene tutti per fare il massimo per la squadra”.

Cosa le ha insegnato l’esperienza in Inghilterra?
“Ho imparato tante cose come uomo e calciatore. Anche in allenamento ho imparato molto. Anche gli stili di gioco per esempio. Ho imparato meglio anche l’inglese oltre che la cultura di un altro paese”.

A chi era dedicato il gol di ieri?
“A mio padre che mi sta vicino e mi sopporta”.

Si arrabbia ancora tanto quando non riesce a fare gol?
“Sì mi arrabbio molto e dovrei migliorare. Però sono felice quando non segno e vince la squadra. Prima c’è il gruppo poi me stesso. Se faccio gol sono felice ma l’importante è vincere. Mi arrabbio anche in partitella, fa parte del mio carattere”.

Cosa pensa di Commisso e del progetto Fiorentina?
“E’ una bellissima persona. Genuina. Sono davvero felice che la Fiorentina abbia creduto in me e spero di ripagarli. So che c’è e ci sarà un bel progetto di squadra e sui singoli”.

Perché indossa il numero 63?
“E’ l’anno in cui è nato mio padre”.

Lei si sente anche una guida in campo per i compagni come ha già fatto ieri?
“Devi anche entrare nella squadra e farti voler bene volendo bene a tutti. Il fatto di seguire gli allenamenti e stare attento è importante per inserirsi bene. Io sono uno che sta molto attento a questo e ci tengo. Il fatto di tenere su la squadra e chiamare i compagni fa parte del mio carattere”.

Quanto le piacerebbe fare qualche record di gol con la Fiorentina?
“Io penso a fare il meglio della squadra facendo più gol possibili. Spero di fare tanti gol e ci tengo molto”.

Dove ti vedi in campo in futuro?
“Queste cose, tipo il modulo, le decide il mister. Io mi metto a disposizione. Mi può mettere anche in porta, basta giocare. Mi metto a disposizione e dove mettermi lo deciderà Iachini, mi farò trovare pronto”.

Ha studiato qualche grande attaccante del passato viola?
“Batistuta ha fatto decine di gol con questa maglia ed è un’icona. Anche di Gilardino, che è passato da qui. Sono molto felice di essere qui”.

Si vede nel paragone con Pippo Inzaghi?
“Qualche golletto l’ha fatto (ride). Io resto con i piedi per terra anche se è un onore. Non penso a questo paragone e penso a lavorare”.

Quanto è importante partire da titolare per la prima volta nelle sue esperienze?
“Non ci penso perché la concorrenza è importante. Ho imparato tanto dai calciatori con cui mi giocavo il posto in passato. Non penso a essere titolare, penso sempre di dovermi giocare il posto ogni giorno”.

Che effetto le fa essere nella stessa squadra di Ribery?
“E’ un campione straordinario. L’ho conosciuto dopo la partita di ieri. Mi ha fatto molto piacere conoscerlo e non vedo l’ora di poter giocare insieme a lui”.

Cosa le chiede Iachini da attaccante?
“A me piace aiutare la squadra e non restare solo su ad aspettare la palla. Io voglio farmi trovare pronto in area ma non solo. Iachini mi chiede di aiutare i compagni e quando devo attaccare l’area, di attaccare lo spazio. Il mister chiede sacrificio da parte di tutti”.

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