Fiorentina e Torino si sfideranno due volte in poco più di 10 giorni, tutte e due le partite allo stadio Franchi di Firenze, la prima, sabato, in campionato, la seconda, il 1 febbraio, per i quarti di finale di Coppa Italia. La Nazione questa mattina ha affrontato il tema del rapporto tra Commisso e Urbano Cairo:
Rocco Commisso e Urbano Cairo non devono essersi mai stati troppo simpatici. L’arrivo nel calcio italiano del patron viola ha scatenato una battaglia mediatica con pochi precedenti. Il tycoon italo-americano non ha mai nascosto il suo disappunto per alcuni articoli apparsi su giornali riconducibili proprio a Cairo. Uno di questi ha avuto anche una serie di strascichi giudiziari.
Gli attriti sono però su tutti i fronti. Le posizioni nelle riunioni di Lega sono spesso opposte. Basti pensare alla battaglia sui fondi d’investimento: Torino favorevole all’ingresso nel calcio italiano. Fiorentina assolutamente contraria. Inutile dire che di affari in ambito calciomercato nemmeno l’ombra, anche se spesso sono stati accostati giocatori ad una squadra ed all’altra. Il caso Amrabat dello scorso inverno è significativo. Sognato da Juric, magari pure chiesto dai dirigenti, si è interrotto tutto in un’enorme bolla di sapone.
Anche perché nel tempo non sono mancate le frecciate pubbliche, come quando Cairo si sbilanciò un po’ troppo sull’acquisto Ribery: «Avremmo potuto prenderlo anche noi, ma non è il tipo di giocatore che avrei voluto per rinforzare questa squadra, i colpi mediatici li ho fatti pure io in passato, penso a Recoba». L’ultimo ‘sgarbo’ – chiamiamolo così – risale alla scorsa estate, con Rolando Mandragora al centro del contendere. Il Toro lo avrebbe tenuto volentieri, ma l’offerta al calciatore ed alla Juventus da parte della Fiorentina sparigliò le carte.
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