“Antognoni resterà quello dell’intuizione su Castrovilli – ha scritto Massimo Basile su Facebook -, dell’idea Quarta su segnalazione dell’amico Passarella, quello che indicò due anni fa Locatelli, del ruolo su Vlahovic. Tutte le volte che arrivava un ex campione a Firenze, salutava tutti e poi chiedeva: ma il Capitano dov’è? E poi si fermava a parlare di calcio e giovani prospetti solo con lui, e non altri. E di come gli agenti e gli intemediari non lo amassero, perché seguiva strade tutte sue, come faceva in campo, e non altre. Il fatto che la gente si chieda cosa abbia fatto, è proprio perché è stato uno di campo, non di parole, quelle per carità, come sappiamo noi vecchi, non gli escono facili. E non ha fatto mai il “politico” per arruffianarsi i giornalisti, inviando messaggini.
Che fosse un ridimensionamento di ruolo lo dimostra lo stipendio ridimensionato. Però, va anche detto: ogni club ha diritto di fare le proprie scelte e attenersi ai dati, alle considerazioni pragmatiche e ai risultati. La Fiorentina non è la prima, neanche la quinta, e non sarà l’ultima. Il calcio è sempre più azienda e meno sentimento. Però poi non si chieda ai tifosi di passare sopra i risultati in nome di Firenze, della storia della Fiorentina, della famiglia viola e del popolo viola. La passione resta l’unico patrimonio dei tifosi, gli unici nel calcio a pagare e a farlo in anticipo, tra abbonamenti tv e biglietti. Ma alla fine anche i tifosi diventeranno pragmatici e giudicheranno i fatti”.
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