Giancarlo Antognoni, a La Gazzetta dello Sport, ha anche parlato dei suoi vecchi compagni e di Baggio:
“Baggio? Non facevo altro che andare su e giù dal mio ufficio. Scendevo e la rabbia dei tifosi sbolliva, risalivo e ripartiva il casino.
Batistuta? Grande professionista. Per i primi mesi ebbe difficoltà d’inserimento. Già tutti lo paragonavano a Dertycia, argentino che andò male a Firenze. Era un po’ orso. Irascibile. Ho passato molto tempo con lui e con Rui Costa, che portai io a Firenze con Cinquini. Il portoghese era molto diverso, sempre disponibile. Bati te lo faceva l’autografo, ma si capiva che non gli piaceva.
Socrates fu preso al posto mio quando mi ruppi la tibia con la Sampdoria. Brasiliano, capitano della Seleçao, sembrava avere i requisiti giusti. ‘Ma in Italia avete i campi di calcio in salita?’ mi chiese. Qua sono fissati a farmi correre le salite…’. Un personaggio eccezionale, con lui potevi parlare di tutto. Stefan Effenberg era una belva. Centrocampista eccezionale, corsa, forza, tecnica, tiro. A volte gli partiva la brocca, anche perché ne prendeva molta di brocca. Birra a fiumi tra lui e Socrates. Andammo al compleanno di Socrates e c’erano fustini di birra ovunque”.
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