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UNA SETTIMANA DA DIO: L’UNICO 10, LA JUVE, NIKOLA,CHIESA…FIRENZE SOGNA
Editoriali

UNA SETTIMANA DA DIO: L’UNICO 10, LA JUVE, NIKOLA,CHIESA…FIRENZE SOGNA

Paolo Lazzari

22 Gennaio · 16:07

Aggiornamento: 22 Gennaio 2017 · 16:07

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Ma che settimana è stata, ragazzi? Roba da farsi prescrivere delle pillole da uno bravo, perché siamo ancora tutti lì con gli occhi sgranati e le bocche spalancate. Nella vita, a volte, va così: magari non succede assolutamente nulla per 5 mesi e poi, quando nemmeno ci credi più, ecco un concentrato multivitaminico di emozioni da sciropparsi tutto insieme.

Prima ti torna in società l’unico 10, Giancarlo Antognoni: roba per cuori forti. Quella coreografia della Fiesole, i lacci che ricominciano a miagolare mentre si riannodano, una storia mai interrotta – l’amore, quello vero – che torna a bussarti alla porta e tu apri, felice come quando hai slacciato il primo bacio.

Poi la Juventus: arrivano a Firenze per vincere, ma tornano a casa con le ossa rotte. Il gol di Kalinic, le parate di Tata, il raddoppio di Badelj e quel meraviglioso intruglio di voci che ti prende la testa e vorresti che non finisse mai, perché viene da quelli come te, da quelli accanto a te. Perché è il trionfo del cuore sui soldi, dei deboli sui potenti, del Rinascimento – quello vero – su un’entità che è radicata in tutto il mondo e, quindi, da nessuna parte di preciso.

Quindi Kalinic: la Cina lo chiama e gli offre i soldi per comprarsi la Croazia intera. Il suo agente e Fali Ramadani lo implorano di fare i bagagli, accarezzando già le laute commissioni. Tanta gente andrebbe a piedi fino alle pendici della Grande Muraglia pur di prendere 13 volte il suo stipendio. Solo che Nikola non è tanta gente: meraviglioso Nikola. Meraviglioso: “No, grazie”.

Ieri Chiesino: il suo primo gol, con quella specie di scivolata che racconta della voglia di arrivarci ad ogni costo, su quella palla, come agli obiettivi di vita. Un ragazzo che non fa che ripetere come Firenze gli sia passata sotto pelle. Un futuro tutto da scrivere.

Il tutto, senza dimenticare la seconda vittoria di fila (e sommiamoci il successo in coppa Italia), i sassolini che Paulo Sousa si sta togliendo lungo la via e l’arrivo di un portiere, Sportiello, che forse non per oggi, ma per l’immediato domani, può rappresentare una certezza italiana tra i pali.

Insomma, ragazzi: una settimana da Dio.

 

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