Dite la verità: prima di andare a dormire e anche quando sarete al caldo, sotto le lenzuola, continuerete a chiedervi la stessa cosa. “Perché Sportiello?”. E’ normale, non dovete preoccuparvi. Nessun ricorso al medico curante, né prescrizioni di pillole benefiche. E’ che l’operazione in sé suscita interrogativi. Ma non perché l’ormai ex numero uno della Dea sia scarso. Anzi. E allora, per come la vedo io, le strade sono soltanto tre e, inevitabilmente, si portano appresso una serie di reazioni a catena.
La prima: Vuoi vedere che Corvino non si fida più di Tatarusanu ed ha fiutato l’affare? Prima di essere messo ai margini da Gasp, Sportiello era un signor estremo difensore, nominato per difendere i pali di grandi compagini, Napoli in primis. Ed è pure italiano. E dicono che nelle uscite se la cavi meglio del rumeno. Ma allora: viene a Firenze per fare il titolare? Secondo questa prima chiave di lettura, sì.
La seconda: No, lasciate perdere quella cosa scritta sopra. Il titolare indiscusso resta Tata. Sportiello arriva per fare il secondo, complice il brutto infortunio di Dragowski. E Lezzerini? Parte in prestito o nel dubbio resta? Appunto, mettiamoci anche Lezze: leggete sotto.
La tre: Ma se hai Lezze in panca e Drago che ha fatto capire a chiare lettere che smania per tornare al più presto e che farà di tutto per guarire entro marzo, che senso ha prendere Sportiello? Non significa depauperare l’investimento per il polacco? Non diminuisce il valore di Lezze, sempre pronto per essere lanciato e poi tenuto in naftalina? Non è che Sportiello arriva perché in società non si fidano né di Tata, né di Lezze, né di Drago?
La uno, la due o la tre? A voi la sentenza.