Minuto 30 del primo tempo, un fallo di mano in area del Palermo e Giacomelli è costretto a fischiare il calcio di rigore a favore della Fiorentina. Ad avventarsi sul pallone è Bernardeschi, raggiunto immediatamente da Ilicic, poi da Kalinic, quest’ultimo in particolare insiste per battere il penalty, ma Federico è irremovibile: “Nikola, lo batto io”, parole pronunciate con fermezza, assieme ad altre che non siamo riusciti a comprendere, mentre Paulo Sousa dava indicazioni ai difensori, lasciando che i tre contendenti se la sbrigassero da soli.
Il risultato? Un rigore battuto perfettamente, che ha regalato il vantaggio. Tutta la squadra è accorsa ad abbracciare Bernardeschi, fatta eccezione per Ilicic e Kalinic, raggiunti da Tomovic il quale, probabilmente, ha cercato di tranquillizzare i compagni.
Personalità, carisma, doti da trascinatore, Bernardeschi non solo è stato fondamentale per l’1-0, ma anche per il 2-1 finale. A 5′ dalla fine, infatti, venendo a conoscenza della decisione di Sousa di sostituire Babacar per Chiesa, ha chiesto il cambio, una scelta a dir poco profetica, dal momento che proprio Babacar al 93′ ha realizzato il gol della vittoria. Il senegalese poi da molti è stato considerato il migliore in campo ma, visti e considerati questi due retroscena, possiamo affermare che il vero “match winner” sia stato proprio Bernardeschi, leader caparbio e intelligente, capace di trascinare la Fiorentina ancora una volta, per l’ennesima volta quest’anno.
Tommaso Fragassi