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Finalmente i giovani: più di 50 under 23 già in campo. La Serie A cambia rotta?
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Finalmente i giovani: più di 50 under 23 già in campo. La Serie A cambia rotta?

Gianmarco Biagioni

13 Ottobre · 22:41

Aggiornamento: 13 Ottobre 2016 · 22:41

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Quando si parla di numeri è risaputo che sia buona regola andarci sempre cauti, infatti se per alcuni tutto può essere riconducibile ad un cifra messa nero su bianco, per altri sembra impossibile, talvolta incomprensibile, assumere un semplice dato statistico come riferimento incontrovertibile, indipendentemente da quale sia l’argomento in questione. Tuttavia, in un momento storico nel quale le statistiche certo non sorridono al nostro paese, una tanto positiva quanto sorprendente arriva dal mondo del calcio, e riguarda l’incremento esponenziale del dato relativo all’utilizzo dei giovani, in particolare di quelli nati nella seconda metà degli anni ’90, da parte delle squadre della nostra Serie A.

Andando per gradi il primo dato che salta all’occhio può lasciare sbalorditi, soprattutto alla luce del trend che ha caratterizzato le ultime stagioni, infatti i calciatori nati dopo il 1 Gennaio 1995 in forza alle squadre della massima serie che sono stati impiegati in queste prime sette giornate di campionato fa cifra tonda: 50. Il più giovane è il portiere del Milan, addirittura classe ’99, Gianluigi Donnarumma, sul quale ormai ogni parola sarebbe superflua.

Se questi dati non fossero riusciti a destare la vostra curiosità, non potrete che restare sorpresi dal raffronto con la scorsa stagione, infatti, dati alla mano, i ragazzi nati nella seconda metà degli anni ’90  scesi in campo nell’arco di tutta la scorsa stagione è di appena 40, dieci in meno rispetto a quanto non sia già stato fatto in questo avvio di stagione. Fa ben sperare anche il dato relativo ai giovani italiani che, in ottica nazionali sia per quanto riguarda le selezioni giovanili che la nazionale maggiore, va sempre tenuto in considerazione, infatti di questi 50 più della metà, per la precisione 27, sono italiani, a testimonianza dell’ottimo lavoro svolto dai settori giovanili sia in fase di scouting sul territorio che di crescita dei calciatori in erba. La formazione che al momento ha dato più spazio ai giovani è il Sassuolo di Eusebio Di Francesco che, ormai da anni, si distingue per la cura delle giovani promesse; in questa speciale classifica c’è posto anche per la Fiorentina, alla quale vanno riconosciuti il merito ed il coraggio, complice la saggezza del tecnico Paulo Sousa, di aver puntato senza remore su Federico Chiesa, classe ’97 e a detta del suo allenatore futura bandiera della squadra viola. Altro giovane stabilmente nel giro della prima squadra ma al quale finora è stato riservato poco spazio è Luca Lezzerini, che è comunque riuscito a timbrare una presenza in questo avvio di stagione, complice l’infortunio di Tatarusanu. Se nonostante tutto resta il rimpianto per un altro prodotto del vivaio viola lasciato partire forse con troppa leggerezza, ossia Leonardo Capezzi passato al Crotone, non resta che aspettare per godersi anche in gare ufficiali tutto il talento di Ianis Hagi, nato nel ’98 ed ansioso di mettersi in mostra anche con la prima squadra.

In conclusione questo massiccio impiego di giovani, oltre ad aver abbassato l’età media del nostro campionato a 26,5 anni, mostra un’inversione di rotta tanto attesa quanto necessaria che forse sembra essere finalmente arrivata. Con la speranza che questo trend abbia un seguito nel corso di tutto l’arco della stagione, è più che lecito aspettarsi, pur non avendo a disposizione la sfera di cristallo, che questo processo al quale le nostre società hanno coraggiosamente dato inizio darà i suoi frutti in un futuro più o meno prossimo.

Gianmarco Biagioni

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